Gli scatti di crescita: come imparare a riconoscerli?

I primi anni di vita sono contrassegnati da dei grandi cambiamenti per il bambino. Da delle fasi in cui il piccolo sviluppa delle nuove conoscenze essenziali a quelle in cui crea delle vere abitudini, che potrebbero presto segnare una decisa rottura con il suo recente passato.

In questi momenti di transizione, è ben possibile che il neonato tenda ad avere un minore equilibrio psicofisico, causando non pochi dubbi nei pensieri dei suoi genitori.

In linea generale, gli scatti di crescita si possono definire come delle naturali fasi di maturazione psicofisica, in cui l’infante apprende delle cose nuove, in cui svela delle ulteriori qualità e compie dei grandi passi in avanti nel proprio sviluppo di abilità e di competenze. Sono la prova di una maggiore consapevolezza sia di sé stessi che dell’ambiente circostante.

La vera sfida è quella di imparare a riconoscere gli indizi connessi a questi venti di cambiamento, così da essere meglio preparati alle novità che attendono il bambino nei suoi primi anni di vita.

La ricerca del contatto fisico

I primissimi scatti di crescita, al secondo e al quarto mese di vita, nascono dal tentativo di adattarsi al mondo esterno. Il neonato comincia a percepire un ambiente estraneo, ben diverso dal pancione della mamma, e questo provoca molto stress.

L’ansia e l’estraneità lo porteranno a cercare conforto tra le braccia della madre, sollecitandone il contatto fisico. La presenza e il supporto costante dei genitori si possono dimostrare rivolgendo spesso degli sguardi e dei sorrisi al piccolo, che rappresentano il modo migliore per far capire al bambino chi si sta effettivamente prendendo cura di lui.

La regressione del sonno

All’importante scatto di crescita del quarto mese, insieme alla richiesta di contatto fisico, segue una regressione del sonno. Proprio mentre si stava regolarizzando il ciclo sonno-veglia del neonato, arriva la regressione del quarto mese a stravolgere tutte le certezze di mamma e papà.

A causa dell’improvvisa regressione, le ore notturne di sonno raggiungono i loro minimi storici e i pisolini pomeridiani peggiorano rapidamente, sia nella durata complessiva che nella reale qualità del sonno.

Il motivo dell’incessante attività del neonato pare sia da ricondurre allo sviluppo del cervello e delle capacità cognitive. Altresì, non bisogna mai dimenticare che, intorno al quarto mese, ha luogo anche una rapida crescita di tutto il corpo.

Completato lo scatto di crescita del quarto mese, l’alternanza tra il sonno notturno e le attività del bimbo tornerà alla normalità, nel giro di un paio di settimane.

Il cambio radicale delle abitudini quotidiane

Un altro importante scatto di crescita si realizza in parallelo allo svezzamento. Le prime settimane di svezzamento costituiscono una vera e propria rivoluzione per i piccoli, a partire dalle abitudini quotidiane.

Questa volta, il vicino scatto della crescita sarà annunciato da una fortissima esuberanza, con il bambino che non smetterà di gattonare, di rotolare qua e là e di ripetere costantemente le sue prime parole.

Persino la digestione è accelerata dal veloce sviluppo del microbiota intestinale. Iniziato lo svezzamento a merenda, le cose sembreranno migliorare nell’arco di una sola settimana.