Giovani e Sport: Quale Merenda?

Giovani e Sport: Quale Merenda? Conferenza

Lo scorso 25 novembre ho avuto il piacere di partecipare ad un evento virtuale presentato dall’Unione Italiana Food in collaborazione con SISA (Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione).“Giovani e Sport: quale merenda?” – questo il nome della campagna in questione –è un progetto che trova la sua realizzazione in un lavoro di ricerca e divulgazione eccellente, che merita risonanza, spazio e maggiore respiro.

L’appuntamento aveva l’obiettivo di lanciare una campagna informativa circa il rapporto tra bambini, alimentazione e attività fisica.

Quante volte, da mamme, vi siete chieste cosa fosse corretto portare in tavola e cosa no? Quante altre ancora vi siete domandate se le abitudini sedentarie dei vostri figli non avessero un impatto anche sulla loro condotta?

Con un approccio informativo e professionale, l’Unione Italiana Food, in collaborazione con SISA, è riuscita a regalarci un momento di consapevolezza e autentico approfondimento sul fenomeno.

L’obiettivo alla base del progetto, che ancora oggi è possibile seguire su www.merendineitaliane.it, è quello di promuovere le abitudini alimentari dei bambini e di avvicinare i ragazzi ad uno stile di vita più sano e sportivo.

Come cambia il rapporto con l’alimentazione nei bambini sportivi

Come cambia il rapporto con l’alimentazione nei bambini sportivi

Come cambia il rapporto con l’alimentazione nei bambini sportivi

Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati i dati ricavati da una recente ricerca condotta sul tema (Doxa – Junior Sport e Merenda), che ha provato a portare sotto la lente d’ingrandimento le abitudini alimentari maggiormente radicate nei giovani che fanno sport, prendendo in considerazione il momento della merenda. Quello che è emerso da questa brillante indagine è che i bambini che praticano sport in un età compresa tra i 5 e i 13 anni non saltano mai la merenda e che– al contrario di quelli non attivi sportivamente – sono anche più predisposti a sostituire qualche volta una merenda salata a quella dolce.

Tra gli snack più graditi compaiono, come era prevedibile, le merendine confezionate, ma anche pane e marmellata, frutta, crackers o pizzette. Quello che è maggiormente rilevante, tuttavia, non sono tanto le preferenze, quanto piuttosto il modo in cui la sedentarietà influenza il loro stile di vita.

Il calendario alimentare di Merendine Italiane

Il calendario alimentare di Merendine Italiane

Il calendario alimentare di Merendine Italiane

Con l’intento di essere d’aiuto alle mamme del nostro tempo, la Prof.ssa Silvia Migliaccio (Segretario Nazionale della SISA) e la Dott.ssa in Dietistica Silvana Nascimben hanno progettato un calendario settimanale di merende dolci e salate da proporre a bimbi e adolescenti che fanno sport. Il programma alimentare vede l’organizzazione di ben 84 combinazioni da poter servire come merenda e ciascuna di esse viene suggerita sulla base dell’attività fisica praticata.

È possibile trovare il calendario sul sito www.merendineitaliane.it e ottenere le indicazioni specifiche sottoponendosi ad una piccola intervista conoscitiva, così da capire quali sono le abitudini da modificare.

Bambini e attività fisica: a che punto siamo?

Bambini e attività fisica: a che punto siamo?

Bambini e attività fisica: a che punto siamo?

Ma a che punto siamo invece con l’attività fisica? La conferenza è stato un momento di riflessione anche sull’argomento giovani e sport. Con il crescente utilizzo delle nuove tecnologie e le difficoltà portate dall’emergenza sanitaria è lecito chiedersi come stanno cambiando le abitudini dei bambini in tal senso. Da piccoli siamo tutti stati abituati a pensare allo sport come matrice di uno stile di vita sano e anche come esercizio di rigore e disciplina nella vita quotidiana.

Quest’eredità di pensiero in che modo si traduce nei nostri giorni?

Ebbene, durante l’evento presentato dall’Unione Italiana Food e SISA emerge che oggi in Italia 4 bambini su 10 non praticano alcuno sport. Un genitore su quattro ha dichiarato di non aver introdotto il figlio ad alcuna attività per nessuna ragione specifica. Il 20% di quelli intervistati in occasione dell’indagine ha invece affermato di avere problemi riguardo alla gestione del tempo e degli spostanti; l’11% attribuisce la responsabilità della cosa alle difficoltà economiche. Dalla ricerca viene rilevato che in piccole percentuali (12%) sono anche i bambini a non amare lo sport.

Ciononostante incentivare la pratica sportiva è molto importante.

Dall’analisi condotta apprendiamo anche un altro importante dato: è il centro Italia a detenere la più alta percentuale di bambini che fanno sport.

Le attività maggiormente preferite sono in quest’ordine il calcio, il nuoto, danza moderna e danza classica, basket e arti marziali. Tra i maschi trionfa il calcio seguito dal nuoto; tra le femmine a vincere è proprio il nuoto, presto seguito dalla danza.

Cosa spinge i bambini a fare sport

Cosa spinge i bambini a fare sport

Cosa spinge i bambini a fare sport

Un’altra cosa che è stato possibile apprendere grazie al formativo incontro “Giovani e Sport: Quale Merenda?” sono le ragioni che ogni giorno spingono i nostri ragazzi a indossare abbigliamento tecnico e mettersi alla prova attraverso la prestazione sportiva. La ricerca rivela che i bambini vedono nello sport divertimento, intrattenimento ludico, un’opportunità per ampliare le proprie amicizie e, solo in piccola parte, impegno. Questo fa molto riflettere sull’impatto che l’esercizio fisico ha sul benessere psicologico e sullo sviluppo emotivo e sociale dei giovani. Saperlo, da mamme, è sicuramente un vantaggio.

 

Marika Tafuri, founder del blog MondoMamma.org