Poesia
San Lorenzo, io lo so perchè tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perchè sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole, in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano, in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Poesie di Giovanni Pascoli:
- Fides poesia di Giovanni Pascoli
- La cavalla storna poesia di Giovanni Pascoli
- L’aquilone poesia di Giovanni Pascoli
- La mia sera poesia di Giovanni Pascoli
- Di lassù poesia di Giovanni Pascoli
- Lavandare poesia di Giovanni Pascoli
- Sogno poesia di Giovanni Pascoli
- X agosto poesia di Giovanni Pascoli
- Il lampo poesia di Giovanni Pascoli
- Novembre poesia di Giovanni Pascoli
- Sera d’Ottobre poesia di Giovanni Pascoli
- Temporale poesia di Giovanni Pascoli
- L’assiuolo poesia di Giovanni Pascoli
- Il gelsomino notturno poesia di Giovanni Pascoli
- Il passero solitario poesia di Giovanni Pascoli