La stipsi o stitichezza si verifica quando i movimenti intestinali risultano difficili. Il normale periodo varia da persona a persona. Alcune persone li hanno tre volte al giorno, altri solo poche volte durante la settimana.
Se trascorrono però 3 o più giorni il periodo è solitamente troppo lungo.
Quali sono i sintomi della stipsi?
I sintomi della stipsi sono diversi. All’inizio questo fastidio si presenta con pochi movimenti intestinali: fitte, crampi e dolori all’addome sono frequenti per chi ne soffre. Inoltre, il gonfiore della pancia assieme a feci dure o piccole possono suggerire stipsi quando ciascuno di questi problemi intestinali si prolunga oltre i 4 o 5 giorni.
Perché si verifica la stipsi? Quali sono le cause?
Le cause della stipsi possono essere davvero numerose. Per questo a volte è difficile distinguere questo disturbo da una comune stitichezza. La prima cosa che ci teniamo a sottolineare è l’impatto che l’alimentazione ha sui problemi intestinali: è alla stessa infatti che spesso viene imputata la responsabilità di dolori addominali ed altre fastidiose problematiche.
Oltre all’alimentazione, però, tante altre sono le cose che influiscono sul funzionamento del nostro intestino, portandoci ad esempio al manifestarsi della stipsi.
Alcune di queste possono dipendere da noi (come ad esempio una vita sedentaria e delle abitudini alimentari poco sane ed equilibrate), altre invece non sono altro che fattori scatenanti dovuti da altri malfunzionamenti dell’organismo.
In sintesi, a causare problemi di stipsi troviamo:
- Mangiare molti prodotti casarecci
- Non essere attivo e quindi troppo sedentario
- Mangiare molti latticini
- Cambiamenti di alimentazione
- Non bere abbastanza acqua
- Stress
- Utilizzo eccessivo di lassativi
- Farmaci – come ferro, antidepressivi
- Gravidanza
- Sindrome dell’intestino irritabile
- Cancro al colon
- Ipotiroidismo
- Morbo di Parkinson
- Sclerosi multipla
Possibili rischi
Se si ha il sospetto di soffrire di stipsi è importante consultare il medico, poiché è possibile che questo disturbo porti a problemi più seri o sia il sintomo di qualche malattia più complessa.
Quali sono i rischi in cui si incorre se non si percepisce in tempo la gravità di questo piccolo problemino intestinale? Scopriamolo subito. Bisogna precisare che in realtà per poche persone si può parlare realmente di stipsi, mentre le altre in genere – la gran parte – hanno problemi legati ad abitudini alimentari sregolate. Inoltre, quando la stipsi va ricondotta ad una causa ben riconoscibile, come ad esempio l’ipotiroidismo o l’uso eccessivo di farmaci, basta eliminare il fattore scatenante per ripristinare la situazione: in questi casi ad esempio, possiamo risolvere il problema legato alla stitichezza consultando un buon endocrinologo o riducendo l’uso dei farmaci.
Tornando ai possibili rischi, nel paziente si possono presentare emorroidi e fistole anali, dovute principalmente allo sforzo richiesto dall’evacuazione.
Tra le altre cose, la stipsi può portare con sé sanguinamento e prolasso rettale o il fecaloma, un accumulo ristagnante di feci nell’intestino.
Diagnosi
- Quando vi è il sospetto di avere la stipsi, bisogna consultare il medico. Quest’ultimo sottopone il paziente ad una breve intervista, attraverso la quale prova a capire se ci sono i presupposti per parlare di tale disturbo. Una volta riscontrate anomalie, il medico generale può indirizzare il paziente verso uno specialista o prescrivere lui stesso le analisi. I primi esami da svolgere, in questo caso, saranno quelli del sangue, attraverso cui sarà possibile far emergere, qualora vi fossero, anche gli squilibri legati alla tiroide. Le analisi del sangue però controllano anche il calcio sierico, la presenza di possibili patologie infiammatorie o metaboliche. I test specifici da fare sono invece quello del transito colo-rettale e quelli sempre legati alle funzionalità anorettali.
Approccio terapeutico e farmacologico
- Per capire in che modo curare la stipsi bisogna anche comprendere con quale tipologia di disturbo si ha a che fare. Quando quella di cui si è affetti è una stipsi leggera allora si può affrontare il problema con l’integrazione delle fibre nel proprio regime alimentare. Attenzione però perché queste ultime devono sempre essere abbinata ad una massiccia quantità d’acqua, altrimenti potrebbero peggiorare la condizione del paziente. Altra soluzione potrebbe essere la somministrazione di medicinali poco aggressivi, come ad esempio il psyllium e il glucomannani.
- Quando invece il caso di stipsi è più problematico, allora si preferisce agire con gli ammorbidenti fecali o con la somministrazione di lassativi osmotici. Quando il problema si ripresenta con frequenza, una valida via da tentare è una cura a base di magnesio. Spesso i pazienti che non riscontrano alcun vantaggio dalla terapia farmacologica, preferiscono provare con cure sperimentali: queste ultime vengono prescritte solo in centri specializzati e risiedono in composti farmacologici particolari.
Consigli da applicare
Se sei stitico ci sono molte cose che puoi fare per limitare i sintomi più fastidiosi di questo problematico disturbo. Ricorda che, come più volte abbiamo suggerito nel corso di questo articolo, la prima cosa da fare è consultare il medico e sottoporsi a tutte le analisi da lui prescritte.
Il tuo potrebbe essere un caso di stipsi o una stitichezza causata da abitudini non proprio irreprensibili. In entrambi i casi, rivedere le proprie abitudini quotidiane può essere solo una buona idea: la prima cosa che consigliamo di fare è quella di bere molta acqua al giorno. Al mattino, appena sveglio, potrebbe essere molto utile assumere liquidi caldi. Come già suggerito, poi, è importante integrare le fibre, soprattutto attraverso frutta e verdura. Ricorda, tuttavia, che per ogni alimento carico di fibre necessiterai di un buon bicchiere d’acqua: se così non fosse, l’effetto sortito potrebbe essere controproducente. Fai attività fisica durante la settimana: tenersi in movimento può alleviare lo stress, spesso alla base dei problemi di stitichezza, e insieme aiutarti a tenere sotto controllo l’alimentazione.
Alcune volte i dolori addominali diventano più forti e in tal caso contatta subito il medico. Se hai sangue nelle feci, se stai perdendo peso e la tua stitichezza dura da più di 2 settimane fai subito gli esami del sangue e magari prenota anche la colonscopia.
Per evitare la stitichezza è necessario fare una dieta equilibrata. Tra le cose da evitare, a tal proposito, compaiono la caffeina, gli alcolici, le bevande gassate e cibi troppo carichi di zucchero. Anche solo riducendo il consumo di questi alimenti ti sentirai meglio.