Pregrafismo

Pregrafismo: tutto quello che c’è da sapere

Il pregrafismo indica tutte quelle attività di ‘prescrittura’, che aiutano i bambini a tracciare segni, riconoscere forme e colori, coordinare il movimento delle mani e degli occhi, memorizzare forme e procedimenti per poi giungere alla fine all’arduo compito della scrittura e della lettura.

Le tappe di avvicinamento alla scrittura sono totalmente fisiologiche e seguono un ordine cronologico: a partire dai 3 mesi il neonato inizia ad osservare le sue manine e le tracce lasciate dal contatto con l’acqua, la pappa o la sabbia. Intorno ai 12 mesi il bambino comincia ad impugnare i colori e a produrre dei punti, dei tracciati brevi, insomma dei piccoli scarabocchi. A 3 anni il bambino acquisisce la capacità di rappresentare delle forme ben precise: cerchi, linee continue, quadrati.  Dai 4 ai 6 anni il bambino apprende il vero e proprio processo della scrittura ed è in questa fase che le attività di pregrafismo sono più apprezzate.

Quando iniziare con il pregrafismo

L’approccio al pregrafismo per i bambini in un’età tra i 4 e i 6 anni è naturale. Pian piano, con la crescita, i bambini tendono ad acuire la loro naturale vocazione per la scoperta, che passa anche per la scrittura.

Il semplice esercizio di imparare ad unire i puntini, ad esempio, è molto importante e appaga il bisogno di curiosità dei piccoli, che manifestano così la loro voglia di imparare a scrivere.

L’utilizzo di foglio, penna e colori avvia il bambino ad un uso sempre più consapevole di tali strumenti. Le mani si allenano a tenere correttamente la penna, a coordinare i movimenti e ad educare la percezione visiva. Nello stesso tempo il bimbo apprende come colorare correttamente, tracciando una sorta di mappa all’interno della quale muoversi: il semplice esercizio di restare nei bordi può educare il piccolo alla scrittura, preparandolo all’apprendimento delle lettere e all’acquisizione dei vari significati figurativi che si celano dietro le diverse rappresentazioni grafiche.

Strumenti ed obiettivo del pregrafismo

Gli strumenti da poter utilizzare per avvicinare il bambino al pregrafismo sono i soliti: penna, pastelli, matite e carta bastano ad avviare il processo creativo di un piccolo studente. Con l’inizio della scuola, infatti, è questo il materiale richiesto affinché il bimbo impari a prendere confidenza con le diverse attività scolastiche. Parte di queste vede proprio la compilazione di schede didattiche progettate apposta: in esse il bambino viene invitato ad unire i puntini, imparare a riconoscere le figure e a riprodurle a modo proprio attraverso il disegno.

Apprese queste semplici cose si prova poi ad introdurre il piccolo ad attività lievemente più impegnative, come incollare, ritagliare, produrre. I lavoretti di natale, che spesso sono disegni o lavori realizzati durante il progetto di pittura, rientrano infatti nell’attività di pregrafismo.

Ciascuna di queste cose aiuta lo sviluppo della motricità del piccolo, aiutando anche la creatività e preparandolo alla scuola elementare.

L’approccio di Maria Montessori

Molto interessante è l’approccio di Maria Montessori, che vedeva nell’attività ludica l’unico modo di apprendimento possibile: solo divertendosi si può imparare e per insegnare bisogna saper emozionare.

Oggi questo modo di vedere l’insegnamento ci sembra visionario e ancora di grande motivazione.

Maria Montessori, famosa educatrice, era solita estendere le conoscenze dei più piccoli attraverso un approccio ludico e stimolante. Anche il pregrafismo dovrebbe attenersi a questo protocollo, lasciando al bambino la possibilità di scoprire e imparare attraverso la sua spontanea curiosità.

I numeri, le lettere, le forme geometriche, i colori presenti in natura: sono tutte cose da poter apprendere semplicemente spingendo il bambino verso la sua naturale propensione alla scoperta. Esistono libri e quaderni operativi che seguono il metodo della Montessori, da poter trovare in cartolibreria o in edicola.

Per esercitare davvero in autonomia il bimbo deve avere la possibilità di operare in libertà. Accompagnare il suo processo di apprendimento con qualche linea guida è ovviamente importante. Ad esempio si può invitare il piccolo a restare nei bordi quando colora o a ripetere le forme geometriche. L’importante, tuttavia, è che non vi sia pressione alcuna e che continui a strabordare ogni volta senza sentire l’obbligo della perfezione. Solo in questo modo la scoperta del piccolo scolaro potrà ritenersi autentica e incisiva.

I giochi di pregrafismo

Esistono ad ogni modo tantissime tecniche con cui avvicinare i bimbi al pregrafismo. Tra le mura domestiche addirittura possiamo utilizzare fagioli o ceci e consentire al bambino la possibilità di comporre il proprio nome formando le lettere con i legumi.

Tra le altre attività didattiche da poter tentare troviamo le seguenti:

  • Unire i puntini
  • Utilizzare le lettere in legno
  • Copiare le figura su un altro foglio
  • Seguire le linee
  • Completare la figura

Ciascuna di queste attività è reperibile sui quaderni operativi della materna o della prima elementare. È possibile, tuttavia, trovarne di simili anche in edicola.

Anche il puzzle, infine, può allenare occhio e movenze del bimbo in favore della scrittura.