Clistere evacuativo: tutto quello che c’è da sapere

Per aiutarlo devi correggere la sua alimentazione, devi spronarlo a fare attività fisica e utilizzare un clistere evacuativo in casi più gravi.

Oggi proveremo a capire qual è il modo giusto di utilizzare un clistere, a quali tipologie è possibile ricorrere ma anche come provare a rendere il suo utilizzo sempre meno necessario.

Prima di rispondere ad alcune delle domande più ricorrenti sul tema – come ad esempio come è possibile aiutare il bambino a regolarizzare l’intestino – è molto importante partire dalle basi, provando anche a capire la giusta definizione di clistere e i modi più adeguati per farne uso.

Di sotto, una guida esaustiva sull’argomento.

Cos’è il clistere evacuativo

Il clistere è una tecnica che viene utilizzata per stimolare l’evacuazione delle feci. Si tratta di un liquido che viene utilizzato per alleviare la stitichezza grave attraverso un piccolo tubicino. Il processo aiuta a spingere i rifiuti dal retto quando da soli non si riesce a farlo. Il tubo dell’enteroclisma viene inserito all’interno dell’ano e rilascia la soluzione che aiuta a combattere la stipsi. I clisteri si possono acquistare in farmacia ma è necessario chiedere prima indicazioni al medico o ad un farmacista.

Clistere evacuativo: a cosa serve?

Alcuni tipi di clisteri vengono somministrati per pulire e individuare meglio il cancro del colon e dei polipi.

La stitichezza si verifica quando il colon non è in grado di rimuovere i rifiuti attraverso il retto. Il clistere viene utilizzato per pulire l’intestino inferiore. Può anche essere raccomandato prima di una colonscopia o altra visita medica.

Grazie al clistere puoi anche alleviare il tuo senso di stitichezza, affaticamento e mal di testa.

Se devi fare il clistere il medico ti potrebbe chiedere anche di fare il digiuno nei giorni precedenti.

Tipologie di cristeri

Esistono diversi tipi di clisteri per l’evacuazione intestinale. Alcuni clisteri vengono somministrati per produrre un effetto immediato. Altri clisteri invece sono destinati a rimanere nel retto più a lungo per lubrificare ulteriormente le feci. Scopri quali sono i più comuni clisteri naturali.

Il clistere evacuativo

Il clistere evacuativo è quello più diffuso e funge appunto da lassativo. La soluzione rilasciata, in questo caso, si compone da circa 500 ml di acqua tiepida e da sostanze purgative, quali ad esempio la glicerina o altri rimedi di tipo naturale come l’olio di oliva.

Il clistere evacuativo viene solitamente impiegato come rimedio contro un forte disturbo di stipsi.  Spesso però esso viene utilizzato anche prima di un esame medico o di un intervento chirurgico, così da pulire per bene l’intestino.

Il clistere terapeutico

Il clistere terapeutico, invece, si dice tale quando si compone di soluzioni farmaceutiche. Il compito di questo sistema è infatti quello di introdurre nel corpo della persona dei farmaci (antibiotici o antiinfiammatori) a scopo terapeutico. Questa soluzione è pensata per curare l’intestino da particolari disturbi infiammatori e spesso infettivi. Il più delle volte essa rappresenta la via unica da percorrere per far fronte ad un disturbo specifico, che si manifesta proprio con sintomi legati all’apparato digestivo. È questo il caso di un disturbo dato dal vomito, che non può essere, per ovvie ragioni, trattato con soluzioni di tipo orale.

Il clistere diagnostico

Il clistere diagnostico si compone di una soluzione a base di solfato di bario e, come ci viene anticipato dalla sua denominazione, viene effettuato quando il paziente deve sottoporsi ad un esame ( quelloradiografico del colon). Il trattamento ha lo scopo di effettuare una diagnosi e di monitorare lo stato di salute dell’intestino crasso.

Come utilizzare clistere nei bambini

Il rapporto tra clistere e bambini è complesso. Quello della stitichezza è del resto un disturbo che si presenta con una certa frequenza nella prima infanzia, generando grande apprensione nelle neo mamme. Se anche tu hai notato qualche difficoltà di evacuazione intestinale nel tuo bambino ti sarai sicuramente chiesta se questo piccolo disturbo ha delle conseguenze e quali sono i modi per porvi rimedio.

Cominciamo col dire che non c’è motivo di preoccuparsi. La stitichezza non ha grandi conseguenze, ma va ugualmente tenuta sotto controllo poiché i problemi di intestino portano nei più piccoli tanta irritazione. Proprio per questo ti consigliamo di intervenire subito, chiedendo ovviamente il parere del pediatra.

A proposito di clistere, solitamente viene consigliato di effettuarne uno ogni volta che il piccolo ha difficoltà ad evacuare. Chiaramente c’è da considerare, come per ogni altro trattamento terapeutico, un intervallo di tempo tra una somministrazione e l’altra: nel caso di una peretta è di 72 ore.

È importante precisare che il clistere non può essere la soluzione permanente a questo tipo di problema, che invece andrebbe estirpato alla radice.

Ma quali sono le cause che si celano dietro alla stitichezza del bambino e come sarebbe meglio farvi fronte?

Le cause della stitichezza nel bambino

Le cause della stitichezza nel bambino – ma anche negli adulti – possono essere tante e diverse. Quella maggiore è ricondotta ad un’alimentazione squilibrata, che deve essere rivista con l’aiuto di un medico.

Tante altre comunque sono le abitudini che possono influire sui problemi di intestino, come ad esempio uno stile di vita troppo sedentario.

Non è difficile che il medico attribuisca la causa del disturbo ad una matrice psicologica. In questo caso bisogna trovare assieme al pediatra la via migliore da tentare.

Come prevenire la stitichezza nel bambino

La stitichezza nei bambini si può prevenire. Se ti stai domandano come, la risposta è in un cambio radicale ma non troppo drastico delle abitudini.

Rivedere l’alimentazione è necessario. Ciò non vuol dire costringere il piccolo alle restrizioni di una dieta – che sconsigliamo sempre nell’infanzia come nella prima adolescenza – quanto invece arricchire l’alimentazione con una buona dose di fibre e privarla invece di quei pochi alimenti che possono disturbare l’intestino.

Anche l’attività fisica può aiutare. Sono tanti gli sport che possono tenere in allenamento i più piccoli divertendoli. L’attività fisica infatti può aiutare l’intestino o anche allentare la tensione nel piccolo, nel caso la radice del problema sia psicologica.

Tutte queste cose assieme possono andare a migliorare significativamente la condizione del piccolo. Chiaramente ognuno di questi consigli può essere applicato anche agli adulti che soffrono di stitichezza.

La chiave è quasi sempre nell’alimentazione e in un tipo di approccio salutare.

Altre cose da sapere sul clistere evacuativo

Un’altra precisazione da fare, a proposito del clistere, è sui termini che vengono utilizzati per farvi riferimento. Esistono così tante diverse denominazioni per indicare la stessa pratica che è facile fare confusione. Partiamo quindi col dire che le parole enteroclisma, peretta, clistere e pompetta fanno tutte riferimento alla stessa cosa. Ma allora dove risiede la differenza? A distinguere queste soluzioni è solo il dosaggio della soluzione somministrata. Nel caso del clistere e/o enteroclisma il liquido integrato può andare da un minimo di 0,5 a un massimo di 2 litri. Peretta e pompetta sono utilizzate per somministrare soluzioni che vanno da 0,1 a 0,2 litri.

Il dosaggio della somministrazione incide ovviamente anche sulla struttura del clistere, che cambia lievemente di nome o in nome. La differenza significativa, tuttavia, resta quella tra clistere diagnostico, evacuativo e terapeutico prima indicata.

Il clistere fatto in casa

Molte mamme decidono di realizzare il clistere in casa, con l’utilizzo di ingredienti naturali come l’olio d’oliva. Questo tipo di soluzione, pur non avendo grosse controindicazioni, non è consigliabile. Questo perché è sempre meglio prediligere una procedura farmaceutica ma soprattutto farsi seguire da un pediatra o da un medico professionista.