Adozione e sostegno a distanza

Adozione e sostegno a distanza: differenti ma sempre solidali

Chi si avvicina per la prima volta al mondo delle adozioni si imbatte spesso in due termini che rappresentano forme di solidarietà diverse tra loro, ma che hanno in comune la volontà di consentire a un bambino o a una bambina di costruirsi un futuro migliore, garantendo il rispetto dei loro diritti fondamentali. Stiamo parlando dei concetti di adozione e sostegno a distanza.  È importante comprendere le caratteristiche di entrambe le nozioni per poter compiere una decisione oculata. In gioco ci sono vite umane che, grazie a un gesto di generosità, potranno veder svoltare le loro esistenze. Trovano una soluzione che vada bene sia per voi che per il bambino o la bambina che aiuterete.

Adozione: un iter complesso

Se la volontà è quella di allargare la famiglia, si parla di adozione. Se il bambino soggetto a questa pratica proviene da un Paese differente dal proprio deve essere aggiunto al termine l’aggettivo internazionale. Chi sceglie questa opzione, per poter essere considerato idoneo all’adozione, dovrà possedere determinati requisiti, tra cui l’essere al di sotto del tetto di differenza d’età massima che può intercorrere tra il bambino e chi decide di farsene carico.

Il primo passo da compiere sarà presentare una dichiarazione di disponibilità all’adozione presso il tribunale per i minorenni competente. Una volta depositata, previa verifica di idoneità da parte del giudice minore, il soggetto che ha espresso la volontà di adottare verrà messo alla prova dagli assistenti sociali per verificare se è in grado di prendersi cura del minore e se l’ambiente è adatto per accoglierlo. Le informazioni sono raccolte e poi trasmesse al tribunale che attesterà la presenza o l’assenza dei requisiti necessari. A questo punto il soggetto sceglierà un ente autorizzato (possono essere agenzie pubbliche od Onlus) che promuoverà incontri informativi e lo assisterà per tutto il periodo di adozione del bambino, con il quale a un certo punto cominceranno a esserci degli incontri. In caso di loro esito positivo, si potrà procedere con l’abbinamento.

Sostegno a distanza

Il sostegno a distanza consiste invece in un contributo economico mensile, funzionale al bambino per poterne sostenere l’istruzione, le cure e l’alimentazione fondamentale in tenera età. L’obiettivo è garantirgli questi beni essenziali per lungo tempo, aiutandolo a diventare indipendente, e creando allo stesso tempo un legame con lui. In che modo? Chi sceglie di compiere questo gesto, aderendo a un progetto offerto da numerose associazioni, come ad esempio Aleimar, riceverà in maniera regolare informazioni sul bambino sotto varie forme, così da seguirne la crescita.

Gli aggiornamenti quando sono inviati? Generalmente passano alcune settimane tra un messaggio e l’altro. In più si possono avere notizie sull’andamento dell’organizzazione rispetto agli scopi che vuole perseguire nella comunità dove vive il bambino. Il ponte che si crea tra il sostenitore a distanza e il bambino è prettamente virtuale. Viene, però, offerta la possibilità di coordinare incontri di persona.

La maggior parte dei piccoli, a differenza di quanto avviene per le adozioni fisiche, non sono necessariamente orfani. Viene fornito loro un contributo per alleggerire il carico del nucleo familiare in cui vivono. Inoltre non comporta obblighi giuridici, in quanto si presenta sotto forma di aiuto umanitario, e il sostegno si può interrompere in qualsiasi momento, rispettando la policy prevista dall’associazione presso cui si sta offrendo supporto.

Meglio adottare o sostenere a distanza?

Dopo aver illustrato le differenze che sussistono tra le due opzioni, è arrivato il momento di capire come comportarsi. Sicuramente la strada per compiere un’adozione internazionale o nazionale prevede un iter lungo e complesso. Si parla di una tempistica che può arrivare fino ai tre anni. Anche se integrare un bambino nel proprio nucleo familiare è un atto d’amore meraviglioso.

Pure l’adozione a distanza è un percorso stupendo che consente, in modo diverso, di instaurare un legame con il piccolo che si è deciso di sostenere, andandolo all’occorrenza a trovare. Non è bello in questi casi parlare di soldi, però è un aspetto che deve essere tenuto in considerazione quando si sceglie di adottare. Questo perché sulla scelta, tra le altre cose, influirà la disponibilità economica del sostenitore/adottatore.

Per un’adozione fisica i costi da sostenere possono toccare le migliaia di euro solo per l’iter, mentre con il sostegno a distanza si potrà fare la differenza nella vita del bambino anche con pochi euro, oltre esserci benefici fiscali per i sostenitori, variabili a seconda della cifra di donazione annuale. Inoltre tutti possono diventare sostenitori : non ci sono particolari pratiche da svolgere o requisiti indispensabili da rispettare. Il bambino non viene portato fisicamente vicino al soggetto che sceglie di adottare. Questo, però, non significa che il supporto sia meno concreto o duraturo, e che la vita del piccolo non subisca miglioramenti.

Entrambe le scelte sono onorevoli e valide. Quando sono messi in evidenza i vantaggi e gli svantaggi di ambo le opzioni non significa considerarne una migliore o una peggiore. Questo serve per aiutare a capire come muoversi a seconda delle possibilità che si hanno. È indubbio che punteranno sull’adozione a distanza, anche per motivi di requisiti, le persone anziane o magari chi ha già dei figli ma vuole aiutare quelli di altri, mentre riusciranno ad affrontare un iter complesso e lungo (come quello dell’adozione) con maggiore grinta le coppie giovani, magari impossibilitate a procreare.