Navigare sicuri online: consigli per mamme e bambini

Si stima che i bambini e i ragazzini passino circa 3 ore su Internet e 4 ore sui social al giorno, un tempo molto lungo durante il quale si possono incontrare tantissimi pericoli, soprattutto senza avere i giusti strumenti e le giuste informazioni. Proprio per questo motivo i genitori devono esercitare un’attenta attività di prevenzione, monitoraggio e controllo per capire come proteggere i bambini su Internet e limitare i rischi della rete.

Questo non significa essere onnipresenti nella vita dei bambini, spiare le loro conversazioni e le loro chat sul telefonino o leggere il loro diario. Si rischierebbe di invadere la privacy del minore, che si sentirebbe braccato e in gabbia. Una situazione del genere renderebbe complesso costruire un rapporto di fiducia reciproco. Il monitoraggio deve essere continuo ma non opprimente ed è consigliabile intervenire in maniera più “invasiva” solo se ci sono situazioni davvero preoccupanti o se il bambino inizia ad avere comportamenti strani e pericolosi.

Tutte queste nozioni e informazioni vengono fornite da NeoConnessi, l’iniziativa di Windtre sviluppata con esperti in ambito pedagogico, tecnologico, psicologico e didattico con la collaborazione della Polizia di Stato che coinvolge scuole, famiglie e bambini per educarli a navigare online in autonomia e soprattutto in sicurezza. Scopri quali rischi si possono correre utilizzando strumenti di collaborazione on-line. Analizziamo di seguito le regole da seguire per i bambini e per i genitori per una navigazione sicura e tranquilla.

Le regole d’oro per le mamme

I genitori, e in particolare le mamme che di solito passano più tempo con i bambini, devono conoscere bene i territori virtuali dove si muovono i figli, a partire dai social, per poter adottare le giuste contromisure. Devono quindi informarsi loro per primi sulle dinamiche dei social e dell’online, per capire come funzionano e per indirizzare i figli verso una navigazione sicura.

Uno degli strumenti più efficaci è il parental control, un software che blocca l’accesso a siti contenenti video e immagini per adulti, scene di nudo o di violenza o a pagine con parole chiave sospette. Inoltre i parental control possono bloccare la navigazione su Internet dopo aver superato un determinato numero di ore, evitando che il mondo digitale possa sovrapporsi a quello reale col rischio che le due realtà non siano più identificabili. In ogni caso è opportuno stabilire in anticipo il tempo massimo che il bambino può passare su Internet, educandolo da subito al rispetto delle regole.

Almeno per i primi tempi i genitori dovrebbero navigare insieme ai figli e, se dovessero incappare in qualche sito violento o ritenuto pericoloso per i bambini, devono segnalarli immediatamente alla Polizia Postale. I bambini dovrebbero navigare in uno “spazio pubblico” della casa, dove poter controllare con discrezione cosa fanno e su quali siti navigano. Esistono anche smartphone e tablet pensati e progettati esclusivamente per bambini, dove eventualmente creare account protetti per i minori.

Le regole d’oro per i bambini

Esistono delle regole ferree che i bambini devono rispettare e che i genitori devono insegnare. Una delle prime cose da non fare mai è inviare foto e video personali a sconosciuti, né tanto meno farsi vedere in webcam soprattutto se in atteggiamenti intimi. Non bisogna fidarsi degli sconosciuti online, soprattutto se fanno promesse o se al contrario fanno delle minacce. In questi casi è necessario rivolgersi immediatamente ai propri genitori. Allo stesso modo non vanno condivisi mai numeri di telefono o informazioni personali come foto, età, indirizzo ecc.

Il telefonino non deve essere prestato a nessuno, nemmeno agli amichetti più stretti, poiché non si sa che uso possono farne. Se qualche amico o conoscente invia un allegato o un file, è opportuno chiedergli se l’ha inviato effettivamente lui. In caso contrario, è sufficiente ignorarlo. Bisogna ricordarsi che su Internet resta tutto, quindi è bene riflettere attentamente prima di postare una foto, un video o una frase di cui pentirsi in futuro.

Molti malintenzionati inviano messaggi allarmistici, richieste d’aiuto o di denaro, ma si tratta spesso di truffe o di virus. In questi casi bisogna essere diffidenti e informarsi bene se la richiesta sia vero o meno. Sui social è necessario restringere quanto più possibile l’accesso alle informazioni personali. Infine, come ultima regola, bisogna rispettare la netiquette, cioè l’educazione digitale che impone il rispetto del prossimo, senza usare offese, insulti o frasi che possono ferire le altre persone.